Anche noi siamo supereroi

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Ricordo che da bambino quando scoprii i fumetti della Marvel immediatamente mi innamorai, come succede a molti di noi, del fantastico mondo dei supereroi. 

I primi che conobbi furono i Fantastici 4, insieme a Hulk e all’Uomo Ragno, ma probabilmente per il suo incredibile scudo ed il meraviglioso travestimento il mio preferito fu per sempre Capitan America. 

Ognuno di questi personaggi aveva qualcosa di speciale, una dote o meglio ancora un super potere da poter sfoderare durante i combattimenti. 

 

 

Quanti sogni e quante fantasie ho fatto al solo pensiero di cosa avrei potuto fare se avessi avuto anche uno solo di quei poteri.

Con il passare degli anni questo pensiero però non è completamente svanito, ed è rimasto in qualche maniera vivo incastrato tra la mia fantasia di eterno bambino  e  la realtà di una vita adulta che ci vuole tutti estremamente razionali.

Con il passare degli anni fu bellissimo scoprire, durante i miei studi di Programmazione Neurolinguistica, che in effetti abbiamo a disposizione una serie di poteri speciali.

Tutti noi, nessuno escluso, al nascere riceve dei meravigliosi regali, dei doni speciali, ma con il passare del tempo, trascurandoli, può capitare di perderli ed anche dimenticare di averli posseduti.

Ognuno di noi, come gli stessi personaggi della Marvel, ha la capacità di esercitare e sviluppare alcune grandi doti che  possono trasformarsi in meravigliose qualità a disposizione. 

Sono quattro e te le elenco in base alle loro priorità di esecuzione.

1- Il dono delle decisioni.

2- Della comunicazione e del saper chiedere.

3- Delle credenze e delle convinzioni.

4- Del focalizzare e fissare obiettivi.

Iniziamo dal primo.

Il dono delle decisioni

Prima di iniziare con la spiegazione è importante fare una piccola precisazione.

Non si tratta della capacità di saper prendere delle ottime decisioni: non si tratta di questo!

Queste appena elencate sono solamente le sottospecie del vero potere che consiste molto più semplicemente nell’avere la possibilità di poter decidere.

 Sei tu e solo tu che decidi cosa vuoi per te stesso e per la tua vita e mai certamente gli altri.

Un concetto molto semplice, ma nello stesso tempo così vero e reale che a volte dimentichiamo di possedere. (Non dimenticare mai questa semplice affermazione).

È vero che spesso gli altri ci condizionano e possono indurci a prendere delle decisioni che alla fine non ci piacciono, ma non dimenticare che l’ultima parola, quella più importante, ce l’hai sempre e solo tu.

Sei sempre tu a stabilire alla fine dove andare o dove non andare, cosa fare o non fare, cosa dire o non dire.

Sei tu che stabilisci ancora con chi condividere i tuoi sogni e le tue giornate e questa meravigliosa lista si allungherebbe a dismisura perchè, se ci rifletti bene, questo primo dono è qualcosa di veramente speciale perchè tocca tutti gli ambiti della tua vita.

Possiamo riassumere questo concetto dicendo che: sei sempre e solo tu che decidi per te stesso anche nelle situazioni più difficili ed estreme della tua vita.

Victor Frankl, neurologo, psichiatra austriaco, nel suo libro «L’uomo in cerca di senso» racconta come pur prigioniero in un campo di concentramento nazista ha saputo usare questo meraviglioso dono e cambiare in positivo la sua vita.

 
 
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Ti lascio un link per ascoltare un riassunto audio di questo meraviglioso libro) https://open.spotify.com/episode/7bpHxWtVCYdJIKZt4ot9NP?si=hPE3f0ogRsKbknYyauQ1TQ

Incredibilmente lui stesso afferma che tutto ciò che realizzò nella vita lo deve proprio a quegli anni di forzata prigionia nel lager che gli aveva portato via tutto ciò che aveva di più caro.

 Il suo pensiero si basa proprio sul concetto che nei peggiori momenti della vita è possibile trovare un qualcosa, lui lo definisce un significato per poter decidere ad andare avanti. 

A Frankl si devono tutti gli studi iniziali sulla logopedia e la relativa terapia psicologica, oltre ad essere stato un brillante professore universitario e riconosciuto psichiatra, premiato più volte in tutto il mondo.

Come successe a milioni di persone anche lui sarebbe potuto rimanere schiacciato, fisicamente e psicologicamente, da quella tragedia. Invece pur in quelle immani difficoltà  seppe prendere decisioni che lo portarono non solo a sopravvivere in quella contingenza ma anche a impostare in modo positivo e propositivo tutta la sua vita.

Spesso questo concetto lo riassumiamo molto semplicemente con il detto: «Finchè c’è vita c’è speranza«, e concordo con te che non bisogna solo limitarsi a dirlo, ma soprattutto a metterlo in pratica ogni giorno.

Per questo ti invito ad ascoltare il riassunto del suo audiolibro e riflettere su quanto ci dice.

Il secondo super potere a nostra disposizione in realtà ne ingloba altri due:

Si tratta del dono della comunicazione unito a quello dell’ascolto e del saper chiedere motivando.

Iniziamo con il dono della comunicazione a cui è strettamente legato l’uso del linguaggio.

Nello sviluppo primordiale della razza umana si attribuisce proprio al linguaggio uno dei salti evolutivi più importanti che aiutarono a differenziare l’uomo da tutto il resto del Creato (anche se a suo modo ogni creatura e sistema vivente dispone di un proprio linguaggio corporeo e verbale che però non potrà mai essere minimamente paragonato a quello umano).

Come dicevo è proprio grazie al linguaggio, all’uso della parola e a un vasto vocabolario, che l’uomo ha potuto sviluppare tutte le qualità essenziali per poter comunicare con i suoi simili, farsi conoscere ed essere accettato all’interno delle sue varie comunità.

 Noi, come tutto il resto degli esseri viventi, non siamo nati per stare da soli, ma abbiamo bisogno degli altri anche per poter costruire quello che formerà la parte più importante della nostra identità, costituita dalle credenze e dai valori.

Ricordiamo che la nostra identità si sviluppa grazie alla collettività e al contesto intorno a noi.

 

Ti invito a leggere il primo di tre bellissimi libri di  Yuval Noah Harari:  Sapiens , nel quale questo professore israeliano spiega come in fondo, nella storia dell’universo e  in particolare nella storia dell’uomo, tutto si basa essenzialmente su l’interscambio di informazioni, emozioni i dati…

 
 
 

Saper comunicare pertanto è un passo fondamentale della nostra vita, ma ancor prima di farlo con gli altri, dobbiamo imparare a farlo con noi stessi, iniziando con la sublime arte dell’ascolto. 

 

 

Imparare ad ascoltare noi stessi, apprendere a saper dirigere ed interpretare questo interminabile dialogo interiore che andiamo sviluppando durante tutto l’arco della nostra vita.

Comunicare ed ascoltare sono due attività non facili da sviluppare ed è per questo che ci servirà una buona dose di pazienza, di attenzione e di tantissime ore di allenamento se non vogliamo rischiare di perderle.

Per stimolarti a fare tutto questo, ti invito alla visione di un film: Il professore e il pazzo, con Mel Gibson e Sean Penn, che troverai su Amazon Prime,  nel quale si dettaglia la difficoltà e la complessità nel creare il primo dizionario di lingua inglese al modo per il quale furono necessari l’unione di molte menti geniali e di qualcun’altra invece al limite della follia.

 

Per aiutarti voglio consigliarti anche l’ascolto di questi due podcast della Dott.ssa Marian Rojas Estapé : Tu persona Vitamina e El Apego 1 y 2 che ti aiuteranno ad entrare e conoscere in profondità questo incredibile mondo della nostro essere interiore:… (purtroppo al momento sono solo in spagnolo) , ma se cerchi informazioni su di lei su internet potrai leggere qualcosa di quanto ti sto scrivendo.

 
 
 

Come avrai capito il mondo della comunicazione è così vasto e profondo da essere tranquillamente paragonato a quello degli Oceani e pertanto non sarebbe sufficiente un semplice articolo come questo a poterlo contenere e spiegare in una sola volta.

Così, se avrai la pazienza di seguirmi ti aiuterò a saperne ogni volta un po’ di più con le mie dirette delle Pillole del Gigante del martedì mattina, con i miei post, con le frasi del Gigante, con gli articoli ei i libri che ti andrò di volta in volta consigliando insieme ai miei podcast su Spotify.

Arriviamo così ad analizzare l’altro dono collegato a quello della comunicazione e dell’ascolto che è quello del saper chiedere motivando.

Tutti noi conosciamo la frase che dice: «Chiedi e ti sarà dato, cerca e troverai, bussa e ti sarà aperto».

 

Pertanto Il solo limitarsi a chiedere non sarà sicuramente sufficiente perchè bisogna imparare a farlo in una maniera più specifica e motivata. 

In un corso al quale partecipai qualche anno fa proprio sulla comunicazione, una lunga parte fu dedicata proprio all’arte delle domande perchè, se è vero che chi domanda comanda, chi domanda e motiva invece sa convincere sempre. 

Non lo dimenticare mai!

 Non è la stessa cosa chiedere qualcosa a qualcuno, pur trattandosi di una semplice informazione, come chiedergli per esempio l’ora esatta, se ci aggiungiamo, per esempio: «Per favore potrebbe dirmi che ora è?. Glielo chiedo solamente perchè questa mattina uscendo di casa ho dimenticato l’orologio ed ho un treno che mi aspetta e non vorrei proprio perderlo».

Aggiungere le semplici parole lo chiedo solamente perchè o esclusivamente perchè motiverà ancor di più il tuo interlocutore non solo a risponderti, ma addirittura , chissà, come anche a me è successo di fare più di una volta, di aiutarlo  accompagnandolo in macchina alla stazione.

Il terzo dono a nostra disposizione è relativo al mondo delle credenze e delle certezze.

 

Grazie ad uno studio recente di un gruppo di psicologi dell’Università del Queens in Canada pubblicato su Nature Communications, sappiamo che la nostra mente genera in solo giorno una media di 7.000 pensieri. 

Ed allora come possiamo gestire le nostre credenze nel mezzo di questa enorme tempesta di pensieri?

Immagina cosa succede tutte le mattine quando ci troviamo davanti all’armadio pieno di vestiti e dobbiamo scegliere cosa indossare, indecisi, tra vari milioni di possibili combinazioni di colori. 

Come facciamo a scegliere cosa indossare in una manciata di minuti? 

Usiamo proprio i nostri sistemi di credenze che servono ad accelerare i nostri processi di decisione e ridurre i tempi di scelta.

In questa maniera un calcolo di probabilità mentali infinite si riduce ad una decisione di qualche secondo.

Pertanto, le certezze sono sistemi che ci aiutano a prendere decisioni, anche difficili, in tempi molto ristretti. 

Se fosse solo questo sarebbe meraviglioso, peccato che a questo mondo appartengono anche le categorie dei giudizi, dei pregiudizi ed anche delle superstizioni. 

Costantemente assorbiamo idee e certezze spesso senza averne provato la veridicità.

 Ovvero, senza sapere se veramente quello che ci stanno dicendo sia vero o no e la nostra mente credendolo vero lo trasforma in postulato di verità. 

A questa distorsione della realtà sono complici anche i nostri sensi che come ben sappiamo non sono perfetti e pertanto spesso ci ingannano. 

Infatti, diciamo di credere in ciò che abbiamo visto o sentito, ma che spesso è relativo a ció che crediamo di aver visto o di aver sentito.

Creiamo così nella nostra mente delle rifrazioni della realtà in base alle nostre credenze ed ai nostri pregiudizi.

Vengono definite allucinazioni della vista o dell’udito e sono ad esempio, i miraggi e l’eco.

La stessa mente a volte non vede, o non vuole vedere, ciò che invece è realmente evidente davanti a lei. 

In questa maniera facciamo nostri dei postulati di verità (così vengono definite le credenze in PNL) che trasformiamo in frasi, concetti ed aggettivi che riponiamo a «grappolo» nella dispensa delle certezze della nostra mente.

Studiando il sistema del Metamodello in PNL, capiamo che non esiste una unica e sola realtà oggettiva, ma tante realtà soggettive tante quante sono gli interlocutori. 

 

Pur sapendo che esiste una realtà oggettiva, come per esempio il tempo legato allo scandire delle ore, anche questo viene soggettivizzato.

Non si spiegherebbe così il perché, pur esistendo gli orologi, le persone continuano a perdere un treno o arrivano in ritardo ai loro appuntamenti. 

In base a questo concetto Paul Watzlawick nel suo libro Istruzioni per rendersi infelici, spiega molto bene che ruolo giocano nella nostra vita una certa serie di certezze ed un suo altro libro divide in tre il mondo della Realtà.

 (Tutti noi abbiamo il concetto della Realtà oggettiva, ma poi ne creiamo nella nostra mente una seconda distorta grazie proprio ai nostri sensi e alle nostre emozioni.  Ed infine ne creiamo una ultima, la terza, che diamo per certa e definitiva, legandola al mondo delle nostre certezze).     

Quarto ed ultimo potere a nostra disposizione:

il dono di saper focalizzare ed avere obiettivi nella vita.

Nostro malgrado la mente è la cosa più concreta in nostro possesso, ancor di più del nostro corpo.  

Un’affermazione che a me piace ricordare dice che il nostro corpo è il riflesso della nostra mente. 

La mente vive per immagini che crea al suo interno.

 Le crea in base a ciò che desidera realizzare nel trascorrere della sua esistenza. 

La mente trasforma tutto in immagini, analizzando i pensieri ed utilizzando gli occhi che sono il nostro specchio interiore.

 (Il riflesso in cui la nostra mente si specchia creato dalle immagini che attraversano i nostri occhi) .

 Dicevamo che molto spesso nella nostra mente vediamo ciò che desideriamo vedere. 

Questa capacità se sapientemente gestita può essere trasformata in obiettivi e ci aiuterà ad arrivare molto lontano.

Ricordiamo così che un obiettivo per essere tale ha bisogno di sei imprescindibili caratteristiche.

Un obiettivo deve essere sempre ed obbligatoriamente:

1- Concreto

2- Misurabile

3- Credibile

4- Positivo

5- Raggiungibile

6- Coerente

Iniziamo con i primi due:
concreto e misurabile. La nostra mente ha bisogno di sapere sempre molto bene il cosa ed il quando vogliamo che qualcosa accada.

 La mente sempre è alla ricerca di uno scopo specifico che le possa darle, nel minor tempo possibile, la sua piccola dose di felicità. 

Si tratta della sua droga composta dalle endorfine (i composti chimici del piacere del quale la nostra mente non può fare a meno).

Credibile: perchè non potremo mai realizzare qualcosa in cui non crediamo.

 (Rileggi la parte legata alle certezze che abbiamo sviluppato nel paragrafo precedente).

Positivo: che ci deve motivare all’azione, perchè l’unica vera spinta ad andare avanti è proprio dovuta dalla motivazione. 

Siamo esseri motivazionali, da non confondere con opportunisti, che è solamente una delle sue tante sottospecie.

Raggiungibile: perchè non siamo tutti uguali. Non importa a che velocità andrai e che passo porterai, perchè alla fine, per te, sarà solamente importante arrivare alla meta, secondo i criteri che tu hai stabilito.

 Per fare nostro questo concetto, bellissimo è il famoso paradosso della tartaruga ed Achille piè veloce.

 

 Scoprilo tu stesso chi è più veloce leggendo questa bel paradosso di Zenone: https://www.focus.it/cultura/storia/cose-il-paradosso-di-achille-e-la-tartaruga

L’ultimo, ma forse chissà di tutti il più essenziale, poiché senza di lui tutte le altre caratteristiche non avrebbero nessun valore è: la coerenza.

Come il filo che lega le perle di una bella collana trasformandolo in un bel collier, la coerenza è quella che lega i precedenti presupposti per trasformarli in un unico grande concetto legato al senso dell’obiettivo.

Non potrai mai ottenere dei risultati specifici, nel tuo lavoro o nella tua vita, se poi alla fine non sarai coerente tra ciò che hai deciso di fare con ciò che pensi e che realmente fai tutti i giorni.

Ci credi?

Tony Robbins spiega molto bene che il 98% degli insuccessi nella nostra vita sono dovuti alla nostra totale

incoerenza nell’affrontare i nostri obiettivi.  Spero ne sia convinto anche tu e che possa analizzare questa ultima parte di questo articolo ponendoti tre importanti domande.

 –

Cosa voglio farne della mia vita?

–  Posso tradurre i miei desideri in semplici obiettivi? 

– Cosa dovrò fare per camminare sul sottile filo della coerenza fino a raggiungerne la fine senza inciampare? 

Voglio così concludere questo articolo ritornando al concetto iniziale dei doni che abbiamo a nostra disposizione.

La vita e il tempo che ci sono stati donati contengono in se tutta una serie di meravigliose possibilità.

Ovvero al nascere tutti abbiamo la capacità di poter sviluppare qualsiasi tipo di dono, nessuno escluso.
 
Doni che se lasciati nel dimenticatoio appassiscono come dei bei fiori che non vengono debitamente innaffiati.

Anche i quattro doni di cui ti ho largamente parlato in questo articolo hanno la stessa data di scadenza se non li utilizzerai a dovere. 

Ti invito pertanto a fare una bella analisi e a rimpossessarsi dei tuoi doni iniziando proprio dal primo, il potere del decidere, per trasformarti, come dicevamo, in nuovo super eroe o un una meravigliosa super eroina moderna.

 Ti saluto con tutto il mio entusiasmo ed il mio motto che ci incita a dire sempre sì a noi stessi e a tutto quello che vogliamo raggiungere nella nostra vita.

Un forte Say Yes!

 

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